L’INFERNO DELLA DROGA TRA I GIOVANI: STORIE DI VITE SPEZZATE

La piaga della droga tra i giovani continua a mietere vittime, trasformando sogni e speranze in tragedie. La dipendenza si insinua silenziosamente e, troppo spesso, porta a un epilogo irreparabile, indipendentemente dal luogo: nelle loro stanze, nei parchi, nei bagni pubblici, in discoteca o in macchina diretti a una festa.

Il caso di Nora: una vita interrotta a 15 anni

L’ultima giovane vittima di questa emergenza è Nora Jlassi, trovata senza vita il 27 gennaio in un appartamento popolare a San Bonifacio, vicino Verona. Aveva solo 15 anni. Le prime ipotesi parlano di un’overdose, ma la sua storia va ben oltre. La famiglia è convinta che sia stata ingannata e trascinata in una trappola.

Nora aveva vissuto un’infanzia difficile. A 12 anni era stata affidata alla comunità di San Patrignano, ma era fuggita. Negli ultimi tempi si allontanava spesso da casa, entrando in contatto con ambienti pericolosi. L’ultima volta era stata vista alla stazione di Verona, dove alle 22 avrebbe preso un treno per San Bonifacio con una donna brasiliana, figura sospetta nei suoi ultimi giorni di vita. Il mattino seguente, la madre ha ricevuto la notizia che nessun genitore vorrebbe mai sentire: sua figlia era morta.

Indagini in corso: chi le ha dato la dose fatale?

Le autorità stanno ricostruendo gli eventi che hanno portato alla tragedia. Alcuni testimoni affermano che la donna brasiliana frequentava ambienti legati allo spaccio e fosse in contatto con persone pericolose. La madre di Nora è convinta che sua figlia sia stata attirata in una trappola e drogata intenzionalmente per renderla vulnerabile e abusarne.

Quando i Carabinieri sono entrati nell’appartamento popolare dell’Ater, si sono trovati di fronte una scena inquietante. Oltre al corpo di Nora, c’erano altre quattro persone: una ragazza e tre ragazzi, tutti di origine marocchina. Il luogo era già noto come rifugio per senzatetto e tossicodipendenti. Si ipotizza che all’interno dell’abitazione si svolgessero attività legate allo spaccio e al consumo di droga, e forse anche alla prostituzione minorile in cambio di stupefacenti. Gli inquirenti cercano di capire chi abbia portato Nora lì e con quale intenzione.

Nel mirino degli inquirenti c’era da subito un uomo di origine marocchina, noto alle forze dell’ordine per precedenti legati alla droga. Il sospetto è che sia stato lui a fornirle la dose fatale.

I sospetti si traducono in gravi indizi di reato e, infatti, nel pomeriggio del giorno 8 febbraio, Polizia e Carabinieri rintracciano e arrestano, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Verona su richiesta della Procura scaligera, un 34enne nord africano, senza fissa dimora, irregolare sul territorio nazionale e già noto alle forze dell’ordine, ritenuto il pusher che avrebbe ceduto la cocaina a Nora.

Un’emergenza che cresce: “Il crack è una pandemia”

Il caso di Nora è solo uno dei tanti. Gli esperti avvertono che il consumo di crack e altre droghe sta diventando una vera emergenza, una pandemia silenziosa che colpisce sempre più adolescenti. Nel 2023, quasi un milione di ragazzi tra i 15 e i 19 anni ha provato almeno una sostanza illegale. Nei centri di recupero, il 46% degli utenti maschi è in trattamento per crack e cocaina, mentre tra le donne la percentuale è del 37%.

Non si tratta solo di sostanze illegali: sempre più giovani assumono psicofarmaci senza prescrizione, acquistandoli tramite social e app di messaggistica. L’accesso sempre più facile a queste sostanze rende il problema ancora più difficile da arginare.

La società è pronta a rispondere?

Di fronte a questa emergenza, le istituzioni e gli esperti cercano soluzioni. Alcune scuole hanno avviato programmi educativi per sensibilizzare anche i bambini di nove anni sui rischi delle dipendenze. Tuttavia, il mercato della droga si evolve continuamente e i giovani continuano a cadere nella trappola dello sballo. È chiaro che servono interventi più incisivi.

Nel 2023, in Italia sono state sequestrate 89 tonnellate di droga: il 76% marijuana, il 22% cocaina e crack, e lo 0,3% eroina. Questi numeri confermano un fenomeno in crescita. La morte di Nora e di tanti altri giovani deve essere un campanello d’allarme. È tempo di agire, di proteggere le nuove generazioni e di impedire che altre famiglie debbano piangere una vita spezzata troppo presto.