ZOOM CI RIPENSA
Zoom Ridefinisce la Privacy: Nuovi Termini di Servizio e Politiche sull’IA. Rassicura gli utenti: niente addestramento dell’IA tramite chiamate
Nella newsletter del 16.08.2023, Zoom, il noto servizio di videoconferenze, è sotto i riflettori a causa di un aggiornamento dei termini di servizio che ha sollevato preoccupazioni riguardo all’utilizzo delle videochiamate dei clienti per addestrare modelli di intelligenza artificiale. Questi termini precedenti lasciavano intendere che i “dati generati dal servizio” e il “contenuto del cliente” potessero essere impiegati “per lo sviluppo di prodotti e servizi,” incluso “apprendimento automatico o intelligenza artificiale (anche per addestramento o taratura di algoritmi e modelli).”
Smita Hashim, Chief Product Officer di Zoom, ha cercato di dissipare le preoccupazioni in un articolo sul blog, dichiarando che “[Zoom] non utilizza audio, video o contenuti della chat per addestrare i nostri modelli senza il consenso del cliente.” Hashim ha specificato che i dati dei clienti, come le registrazioni delle riunioni e gli inviti, sono di proprietà dei clienti stessi e che i “dati generati dal servizio” si riferiscono a dati di telemetria e diagnostica, non al contenuto reale delle chiamate dei clienti.
Oggi, Zoom ha apportato aggiornamenti sia ai termini di servizio che all’articolo di Hashim sul blog, entrambi contenenti ora la stessa dichiarazione in grassetto: Zoom non utilizza alcun tipo di contenuto, come audio, video, chat, condivisioni dello schermo o allegati, per addestrare modelli di intelligenza artificiale, né di Zoom né di terze parti. Hashim ha chiarito che ciò non rappresenta un cambio di politica, ma è una risposta ai feedback dei clienti per rendere le politiche di Zoom più trasparenti e comprensibili. Il nuovo articolo del blog inoltre sottolinea che “aziende e clienti in settori regolamentati come istruzione e sanità” spesso hanno termini di servizio separati, per garantire il rispetto delle rigorose normative sulla privacy.
In un panorama in cui progetti di intelligenza artificiale generativa stanno ottenendo sempre più visibilità, numerosi servizi stanno adottando modifiche per garantire che i dati non vengano utilizzati per addestrare modelli di intelligenza artificiale. Reddit e l’ex Twitter hanno limitato l’accesso alle loro piattaforme tramite API per evitare che i dati umani siano impiegati nell’addestramento dell’IA. Tali passi riflettono l’importanza crescente di preservare l’originalità degli utenti, con gruppi di artisti che addirittura citano in giudizio aziende, sostenendo che i modelli di intelligenza artificiale addestrati con le loro opere siano “plagiatori industriali” che sfruttano il loro impegno creativo.
**A cura di In Bocca al Lupo odv: Tutte le novità sulle Politiche d’IA e Privacy.**