CANTANTI SOTTO LA LENTE: L’AUTO-TUNE DIVIDE GLI ARTISTI TRA MAGIA E INGANNO
Da Cher a Sfera Ebbasta, l’utilizzo dell’Auto-Tune ha profondamente trasformato la musica, e proprio da un post su Instagram del cantante Samuele Bersani, il dibattito è stato rilanciato.
Il post di Samuele Bersani
Bersani non menziona esplicitamente Sfera Ebbasta, ma il riferimento è chiaro: un video con la performance del trapper circola online ed è diventato virale in poco tempo (puoi vederlo qui). Nella sua descrizione dell’evento, l’autore di “Chicco e Spillo” scrive: “Mi hanno girato un video dove a uno di questi semidei contemporanei della rima “cantata” si stacca l’autotune per qualche secondo sul palco, e è stato come vedere Icaro colare a picco. Hai voglia a sbattere ali di cera …”. (qui il link al post)
L’inevitabile conseguenza del post è stata una serie di polemiche, con alcuni utenti a difendere Sfera Ebbasta e altri a sostenere le critiche di Bersani.
Ma cerchiamo di capire cosa sia l’Auto-Tune.
AutoTune è un software sviluppato da Andy Hildebrand, un ex ingegnere dell’industria petrolifera, che ha trasformato in modo geniale le sue conoscenze tecniche per applicarle in un contesto musicale. Commercializzato per la prima volta da Antares nel 1997, il software si è costantemente aggiornato da allora. Oggi, il sound di AutoTune è così famoso che il termine viene utilizzato anche per indicare altri software che correggono l’intonazione di un cantante in tempo reale.
Per comprendere il suo funzionamento, è importante riprendere alcuni concetti chiave. Ogni suono è composto da un insieme di frequenze, con la frequenza che corrisponde all’altura percepita del suono: un suono ad alta frequenza suona acuto, mentre uno a bassa frequenza suona grave. Un suono armonico, come quello prodotto da una voce cantante, è composto da un insieme di frequenze con relazioni ben definite. Di solito, è la frequenza più bassa, con un’ampiezza maggiore, a determinare l’altezza del suono, ed è chiamata frequenza fondamentale, permettendo di identificare la nota che sta cantando il cantante.
Un analizzatore software è in grado di riconoscere e isolare la frequenza fondamentale dalle altre che costituiscono il normale rumore di fondo, grazie alle relazioni precise tra le frequenze di un suono armonico.
AutoTune sfrutta questa capacità per individuare istantaneamente la frequenza e determinare a quale nota corrisponde, poiché ogni nota musicale ha una frequenza precisa. Se la frequenza del cantato non coincide con quella di una nota specifica, il software agisce istantaneamente, alzandola o abbassandola per farla corrispondere alla nota più vicina. Ma c’è di più: AutoTune corregge il cantato solo sulle note appartenenti alla tonalità del brano che si sta eseguendo, poiché offre la possibilità di scegliere questo parametro.
È importante ricordare che il primo utilizzo commerciale di Auto-Tune è avvenuto nel 1998 con Chers, nel meraviglioso brano “Believe”. Questa nuova tecnologia ha portato un sospiro di sollievo per molti produttori, permettendo registrazioni vocali impeccabili e risparmiando tempo sia in studio che nella post produzione. Col passare del millennio, la tecnica è stata adattata anche per spettacoli dal vivo, utilizzando unità rack, e si è diffusa in tutte le sfaccettature della musica popolare.
Magari un ascoltatore distratto potrebbe non accorgersene, ma è sufficiente poco per abituarsi all’effetto autotune. Una volta riconosciuto in un brano, lo si riconoscerà immediatamente anche in altri.
Se invece vuoi passare inosservato e simulare grandi capacità canore, è meglio utilizzare software che operano offline (non in tempo reale) dopo la registrazione. Due esempi sono Melodyne e il modulo VariAudio di Cubase. Se l’argomento ti interessa, possiamo indicarti questa pagina: AutoTune: Cos’è, Perché e Come si Usa (claudiomeloni.it)
Il dibattito tra chi lo usa e chi non lo usa: il movimento “Live means Live”.
Nel corso degli anni, molti artisti musicali hanno trasformato le loro esibizioni, passando dal semplice cantare e camminare sul palco a performance sempre più coinvolgenti. Ora non si limitano solo a cantare, ma ballano e si lanciano in acrobazie. Tuttavia, più complessa è la performance, meno il cantante può mantenere la perfezione vocale per il suo pubblico. Ma, lo spettacolo deve andare avanti, giusto?
Gli artisti sono completamente concentrati sul piacere del loro pubblico e temono di deludere. A differenza della registrazione in studio, l’esibizione dal vivo offre una sola opportunità per cantare correttamente ogni canzone. Un artista potrebbe temere che la sua voce non sia abbastanza potente, o che suoni notevolmente diversa rispetto alle versioni registrate, o che possa sbagliare una nota. Questo rischia di rovinare momenti irripetibili per i loro fan che sono venuti per vederli dal vivo.
Le aspettative dei fan sono cambiate: si aspettano un concerto perfetto come quelli che vedono su MTV.
Questo ha portato all’utilizzo non solo dell’Auto-Tune, ma anche della sincronizzazione labiale o della combinazione dei due. La sincronizzazione labiale consiste nel sincronizzare le labbra di un cantante con una traccia audio preregistrata. D’altro canto, l’Auto-Tune, tramite effetti come la correzione di intonazione, è in grado di individuare, regolare e correggere automaticamente le discrepanze di altezza e intonazione durante le performance.
La differenza principale tra sincronizzazione labiale e Auto-Tune risiede nel fatto che la sincronizzazione labiale crea l’illusione che un cantante stia cantando quando in realtà non lo è, mentre l’Auto-Tune viene utilizzato per migliorare la voce di un cantante.
Il dibattito è stato ulteriormente alimentato con l’uscita a giugno del docu-film intitolato “Milli Vanilli”, che narra la storia del duo franco-tedesco smascherato nel 1990 dopo aver vinto un Grammy con la voce di veri cantanti dietro il brano premiato. La vicenda dei “Milli Vanilli” è ancora oggi considerata la più grande truffa nella storia della musica pop.
Nel frattempo, la guerra tra sostenitori e detrattori continua, ma la campagna “Live Means Live”, promossa da star come Ellie Goulding ed Ed Sheeran, si distingue come un baluardo dell’autenticità. Il suo obiettivo è promuovere l’onestà negli spettacoli dal vivo e garantire al pubblico di assistere e ascoltare performance completamente dal vivo.
Qual è il nostro pensiero.
Crediamo che imbrogli come quello dei Milli Vanilli siano ormai poco realizzabili, non tanto perché non sia possibile migliorare la voce di un cantante mediocre, ma semplicemente perché tutti sanno come sia possibile utilizzare strumenti per perfezionare i suoni e le voci.
Per quanto riguarda la questione di Sfera Ebbasta, sono proprio i suoi fan a non lamentarsi del suo utilizzo di Auto-Tune; continuano ad apprezzare i suoi brani e i concerti, e per loro poco importa se la tecnologia viene utilizzata per rendere le performance più coinvolgenti.
Riteniamo che la scelta di utilizzare o meno Auto-Tune debba essere del tutto personale, ed è per questo che apprezziamo i cantanti che si esibiscono dal vivo senza questo strumento. In questo modo, lo spettatore ha la possibilità di apprezzare le doti canore e delle performance, magari non perfette, ma altrettanto o forse ancor più coinvolgenti.