Cyberbully - pettegolezzi online
Questa è la settimana contro il Cyberbullismo e, per affrontare l’argomento, abbiamo pensato che un bel film sul tema potesse fare al caso nostro.
Il film è “Cyberbully - pettegolezzi online”, diretto da Charles Binamé e trasmesso per la prima volta nel 2011.
La pellicola è ispirata alla storia vera di Megan Meier, vittima di cyberbullismo, morta suicida nel 2006.
Tema principale - cyberbullismo
Il film narra la storia di una ragazza di diciassette anni di nome Taylor Hillridge, interpretata da Emily Osment.
Taylor frequenta il liceo circondata da amici e, come le sue migliori amiche Samantha e Cheyenne, vive tra problemi tipici di quell’età che vanno dalla preoccupazione nell’affrontare una verifica, al capire come gestire le prime cotte.
La sua vita incomincia già in salita, il padre, infatti, se n’era andato di casa per fuggire con una ragazza di ventitré anni e lei si trova ad abitare da sola con la mamma e il fratello.
Come fanno spesso i ragazzi, ma non solo loro, Taylor lancia su un social network un commento, non innocuo ma che ritiene meritato, nei confronti di una sua compagnia di classe, Lindsay Fordyce, che normalmente ingiuria online gli altri compagni e che stavolta, sentendosi attaccata, si offende tantissimo.
È il diciassettesimo compleanno di Taylor e sua madre le regala un computer, le uniche regole che dovrà seguire sono quelle di non visitare siti inappropriati e di non diffondere informazioni personali.
Quello stesso giorno, mentre si trova a scuola, la vita affettiva di Taylor sembra avere uno sviluppo insperato, infatti Scott, un ragazzo di cui lei ha preso una cotta, la invita al ballo. La sua amica Samantha la mette in guardia sul fatto che, secondo lei, Scott non avrebbe quale unico fine quello di portarla al ballo, proprio com’era successo a lei che, mesi prima, era uscita con un amico di Scott e, non appena ottenuto ciò che voleva, l’aveva lasciata.
Taylor è incuriosita e attirata dall’idea di iniziare la sua vita online e così, appena tornata da scuola, si iscrive su “Cliquester”, un social network simile ad ask.fm, ove pubblica una sua foto che riceverà subito dei commenti negativi.
Oltre a quei commenti, Taylor riceve anche una richiesta di amicizia da parte di un ragazzo sconosciuto che si presenta come James. In seguito si scoprirà che in realtà James non esiste, perché quel profilo è stato creato da Samantha, quella che Taylor considerava la sua migliore amica. I problemi maggiori per la diciasettenne iniziano però quando qualcuno riesce ad impadronirsi del suo profilo e, spacciandosi per lei, pubblica post del tipo: “Sono una pervertita, chi vuole sculacciarmi?”. A tali affermazioni fioccano i commenti dispregiativi, ai quali si aggiungeranno anche quelli del finto James che pubblica frasi come: “È venuta a letto con me e mi ha attaccato una malattia venerea”.
Il cyberbullismo si trasforma in bullismo, dal virtuale al reale il passo è breve. Taylor viene esclusa da tutti perché considerata una ragazza facile, anche le sue amiche la evitano perché frequentarla significa godere della stessa reputazione.
Sua madre le suggerisce di cancellarsi da quel sito ritenendolo non adatto a una ragazza della sua età ma lei non segue il consiglio. La donna disperata si rivolge al preside della scuola ma quest’ultimo non sa come aiutarla, perché essendo il cyberbullismo una violenza sviluppata online, i cyberbulli riescono a sfruttare l’anonimato offerto dalla rete.
Taylor è sempre più sola perché scopre che ad hackerarle il profilo era stato il fratello e lo aveva fatto per puro divertimento, senza rendersi conto del male che le stava procurando.
La ragazza è disperata e trova quale unica soluzione quella di postare un video in cui dice di essere la vera Taylor, di non vedere più ragioni per continuare a vivere e che avrebbe posto fine alla sua esistenza. Samantha vede il video, corre dall’amica impedendole che si tolga la vita. Dopodiché rimuove il profilo fake di James, eliminando le prove del suo coinvolgimento.
Madre e figlia decidono di attirare l’attenzione sul cybebullismo proprio per evitare che altri ragazzi subiscano quanto patito da Taylor. La Polizia non riesce a trovare le prove necessarie, la legge non tutela adeguatamente le vittime di quelle aggressioni.
La soluzione più efficace è allora quella di sfruttare l’eco mediatico e così decidono di interessare i giornali che incominciano a parlare del fenomeno.
Il clamore e il senso di colpa fanno crollare Samantha che deciderà di svelare tutto. Lei e Taylor, dopo un comprensibile periodo in cui l’astio vince sugli altri sentimenti, ritornano amiche e la loro unione creerà quella forza necessaria per affrontare e vincere i nemici.
La legge
Anche l’Italia non era pronta ad affrontare situazioni come quelle vissute da Taylor e come è avvenuto per la protagonista reale della vicenda, anche nel nostro Paese azioni di cyberbullismo hanno portato giovani vittime a togliersi la vita.
Oggi vi è una consapevolezza maggiore del fenomeno e il 18 giugno 2017 è entrata in vigore la legge 71, nata proprio per contrastare tali situazioni. Il provvedimento legislativo non è stato pensato solo per le vittime, ma anche per il riscatto di quei ragazzi che, spesso inconsapevolmente, danneggiano i propri coetanei attraverso le piattaforme digitali.
Dedicheremo un articolo specifico alla legge per capire quello che è stato fatto e ciò che è ancora necessario fare.
Amica-nemica
Nel film il cyberbullo era la migliore amica della vittima. Il fattore scatenante? La gelosia unita alla rabbia. Ma il contorno è la sottovalutazione o l’inconsapevolezza delle conseguenze delle azioni sul web, com’è avvenuto per i post realizzati dal fratello di Taylor che le aveva sottratto il profilo.
Samantha fa il doppio gioco: sul web insulta Taylor utilizzando un falso profilo mentre nella vita reale si trasforma in amica premurosa che cerca di proteggerla e aiutarla. Samantha voleva dimostrare a Taylor qual è la vera natura dei ragazzi e voleva evitare che l’amica soffrisse com’era successo a lei. La non consapevolezza di quelle che sono le dinamiche sul web stava per produrre un danno irreparabile.
Le conseguenze ricadono anche sulla stessa Samantha perché quando si scoprirà che c’era lei dietro il profilo di James, l’odio online che prima si era riversato su Taylor piomberà su di lei.
Il mondo di internet
Il mondo di internet è percepito dai giovani come un luogo sicuro per esprimere le proprie opinioni senza filtri. Non è conosciuto il limite che esiste tra la libertà di parola e le frasi che, invece, sono lesive per altre persone. Non viene data importanza alle azioni perché tutto sembra non essere reale. Non è più solo un faccia a faccia tra bullo e vittima, tutto diventa pubblico e viene amplificato.
Le situazioni come quella accaduta a Taylor sono in continuo aumento e, non potrebbe essere altrimenti, vista la continua espansione dell’uso dei social da parte dei ragazzi.
Oggi le Forze dell’Ordine e gli insegnanti sono maggiormente consci del problema e sanno come aiutare la vittima di questi soprusi.
La settimana sul cyberbullismo serve anche a questo, a far conoscere alle giovani vittime di queste ignobili pratiche che non sono sole e che il problema si può affrontare e risolvere.